Doveva essere la partita della riscossa, ma è diventata l’ennesima ferita aperta. Il Gladiator esce sconfitto 3-1 contro il Real Forio nello spareggio playoff, e con lui crollano anche le residue speranze di un’annata da salvare.
Una prestazione opaca, senza anima, che ha lasciato sgomenta una tifoseria già provata da stagioni di promesse mancate. A poche ore dal match, i social sono diventati il termometro di una delusione che ha ormai superato il limite della sopportazione.
Tra i tanti sfoghi, uno in particolare è diventato simbolo della frustrazione generale:
“Un altro anno calcistico è terminato, ennesima delusione accumulata. Questa dirigenza lo sa che non vinciamo un campionato da quasi 20 anni e che nella sua gestione decennale non ha vinto un c***? Oggi nemmeno un tiro in porta, solo fraseggi. Date risposte a tutta quella gente che per passione non abbandona mai questa maglia, ma che si è pur rotta i c…”*
A rincarare la dose ci pensa un altro commento, che va dritto al cuore della squadra:
“Lottato? Non penso. Ho visto gente che camminava in campo. Posso fare anche i nomi, ma tanto l’anno prossimo non li vedremo: tutti mercenari.”
E ancora, un’ultima riflessione che colpisce per la sua amarezza lucida:
“Di gladiatore solo il nome, il resto squadra senza mordente e senza voglia. Come abbiamo iniziato il campionato, così lo abbiamo finito.”
La critica non è solo tecnica, ma identitaria. Ciò che i tifosi denunciano non è la sconfitta in sé, ma la totale assenza di spirito, fame, orgoglio. Un vuoto che fa ancora più male perché va a intaccare la storia e il simbolo stesso della maglia nerazzurra.
Sul campo di Forio si è spenta una stagione iniziata con tante aspettative. Ma ciò che preoccupa maggiormente è il silenziatore calato sulle ambizioni del club: manca un progetto chiaro, una visione, e soprattutto una comunicazione diretta con una piazza che da troppo tempo viene ignorata.
Ora, più che mai, serve una svolta. La società è chiamata a fare autocritica e soprattutto a prendere posizione. Perché il tifo vero non si compra, ma può finire per stancarsi se tradito troppe volte.