Ci sono partite che decidono tutto, in cui contano più il carattere e la tenuta mentale che la tattica. Quella tra Rufrae Presenzano e Morcone, andata in scena al Marchese Alessandro Del Prete di Venafro, è stata una di queste: uno spareggio playout carico di tensione e significato, con la salvezza in palio in una sola gara.
Il Rufrae, partito a inizio stagione con ben altri obiettivi — si parlava di consolidamento e zona alta della classifica — ha invece vissuto un campionato deludente, costretto a lottare fino all’ultimo per evitare una retrocessione impensabile solo pochi mesi fa. Un finale amaro, ma almeno con un epilogo positivo: la permanenza in Promozione è salva.
La squadra gialloblu ha affrontato il match con il piglio giusto, cercando di imporsi fin dal fischio d’inizio. Pressione alta, intensità e voglia di reagire a una stagione sottotono: sono questi gli ingredienti che hanno messo subito alle corde il Morcone, più timido e attendista nella prima fase del match.
L’occasione per sbloccare la gara arriva su calcio di rigore per il Rufrae, ma il pallone finisce fuori. L’errore non demoralizza i ragazzi di Presenzano, che poco dopo trovano comunque il gol del vantaggio e chiudono il primo tempo sull’1-0.
Il Morcone di mister Scasserra con l’acqua alla gola, prova a riorganizzarsi nella ripresa, ma il secondo gol subito – frutto di una disattenzione e di spazi concessi – pesa come un macigno. Solo nel finale arriva la reazione, con un rigore trasformato da Longo che accorcia le distanze e accende le speranze.
I giallorossi si riversano in avanti con generosità, reclamando anche un paio di rigori nei minuti conclusivi per contatti dubbi in area, ma l’arbitro lascia correre. Il triplice fischio decreta la fine: Morcone retrocede in Prima Categoria, mentre il Rufrae può tirare un sospiro di sollievo.
Una salvezza che lascia comunque un retrogusto amaro per il Rufrae, che aveva sognato tutt’altro percorso. Ora sarà fondamentale riflettere, ripartire e ricostruire, per dare nuova direzione a un progetto che ha bisogno di ritrovare ambizione e coerenza con le sue potenzialità.
Al Morcone, nonostante la retrocessione, vanno riconosciuti l’impegno, la sportività e la dignità mostrati fino alla fine. Anche dalle sconfitte si può ripartire: il prossimo anno sarà occasione per tornare più forti.