Gio. Lug 17th, 2025

Hanno festeggiato. Con foto, sorrisi, annunci e post celebrativi.
Peccato che quella “promozione” tanto sbandierata dalla (ex) Domenico De Sisto, oggi Real Volturno, non esista nei documenti ufficiali della LND.
Già, perché vincere i playoff non significava affatto ottenere il salto di categoria. Bastava leggere bene i comunicati ufficiali — ma evidentemente, in casa Real Volturno, nessuno ha avuto il tempo o la voglia di farlo.

Una leggerezza? Una trovata comunicativa? O solo mancanza di lucidità sportiva? Difficile dirlo. Di certo, quella che doveva essere una promozione celebrata con il giusto orgoglio, si è trasformata in una figuraccia da manuale, con tanto di ringraziamenti fuori tempo massimo.

E come se non bastasse, la società ha deciso anche di “congedare” mister Nassa, il vero artefice delle due promozioni storiche, il tecnico che ha saputo portare in alto una squadra nata in silenzio e cresciuta a suon di risultati.

Via Nassa, dentro il vuoto. Anzi no: dentro l’incognita. Perché al momento, la Real Volturno non ha nulla in mano, se non la speranza di un ripescaggio in Promozione che ad oggi è tutto da verificare.


Ma che futuro sarà?

Se lo chiedono in molti. Soprattutto i tifosi. Quelli veri. Quelli che hanno visto Nassa costruire, lottare, vincere. Quelli che oggi si domandano quale sia il senso di cambiare nome, organico e storia… per poi ritrovarsi senza una categoria e senza un allenatore vincente.

In tanti dietro le scrivanie, pochi davvero capaci di incidere.
Perché si sa: le foto si fanno in tanti, ma i risultati si portano in pochi.
E uno di quei pochi era proprio mister Nassa, oggi congedato con cortesia — ma senza riconoscenza.


Una riflessione finale

La Real Volturno oggi è un nome nuovo, con tante incognite e zero certezze.
La Promozione è solo un sogno di carta, i comunicati non mentono, e il campo — quello sì — non dimentica.
Vedremo ora cosa saranno in grado di costruire “i tanti dirigenti” che si contendono la gestione. Ma una cosa è certa: senza memoria e senza meritocrazia, non si va lontano.