Gio. Lug 17th, 2025

Dall’esclusione alla ripartenza: l’8 luglio sarà il giorno della verità per la rinascita sportiva rossoblù

Il calcio a Taranto è a un punto di svolta. Dopo una stagione che ha lasciato sul campo l’amarezza dell’esclusione dalla Serie C, la città si prepara a scrivere una nuova pagina della propria storia sportiva. Un’estate rovente — e non solo per le temperature — attende i tifosi, gli amministratori e gli eventuali investitori pronti a raccogliere la sfida.

Tutti gli occhi sono puntati sull’8 luglio, data in cui il Tribunale si esprimerà ufficialmente sul fallimento dell’FC Taranto 1927. Un passaggio tanto atteso quanto inevitabile: l’attuale dirigenza sembra giunta al capolinea e, salvo improbabili colpi di scena, lascerà il campo a una nuova gestione.

A quel punto, entrerà in gioco il neo-sindaco Piero Bitetti, chiamato ad agire in tempi rapidi per indire un bando pubblico. La finestra utile sarà di circa dieci giorni, durante i quali i soggetti interessati dovranno presentare i propri progetti per la rifondazione del club. L’obiettivo è chiaro: dare vita a una nuova società, libera dai vincoli economici del passato, con una nuova matricola sportiva e pronta a ripartire dal campionato di Eccellenza.


Verso una nuova identità sportiva

Una volta completate le pratiche amministrative e fondata ufficialmente la nuova società, il “nuovo Taranto” potrà usufruire di una deroga speciale per iscriversi al campionato. Una misura straordinaria che consentirà di superare i limiti temporali ordinari, garantendo la partecipazione regolare alla prossima stagione.

Certo, la sfida è tutt’altro che semplice. Ricostruire sulle macerie richiede visione, coraggio e soprattutto persone competenti. Ma il segnale è arrivato forte: la città non vuole rassegnarsi al declino calcistico e punta a ripartire con basi solide, trasparenti e credibili.


Una scommessa per tutta Taranto

Il calcio, si sa, a Taranto è molto più di uno sport. È identità, passione popolare, orgoglio collettivo.
Per questo, la rinascita non sarà solo una questione di pallone, ma un’occasione per riconnettere la città con la sua squadra, lasciandosi alle spalle errori, gestioni discutibili e illusioni finite male.

L’8 luglio potrebbe diventare una data spartiacque: quella in cui si smette di guardare al passato con amarezza, e si comincia — finalmente — a progettare il futuro con serietà.