Un’icona del calcio italiano, un uomo amato ben oltre i confini di Livorno. Oggi Igor Protti affronta la sfida più difficile della sua vita: quella contro una brutta malattia, annunciata in un messaggio carico di coraggio e dignità.
“Purtroppo poco più di un mese fa mi è stato trovato uno sgraditissimo ospite”, ha scritto l’ex bomber sul suo profilo Instagram, con parole che hanno commosso l’intero mondo dello sport. “Ho subito un primo intervento e tra poco inizierò le cure. È una partita durissima, si può vincere o perdere, ma ce la metterò tutta”.
Nato a Rimini ma diventato simbolo immortale del Livorno, Protti ha scritto pagine indimenticabili con le maglie di Bari, Lazio, Reggiana, Napoli e Lecce. Ma è sulle sponde del Tirreno che ha costruito il suo mito, diventando il volto e l’anima del Livorno degli anni 2000. Non solo capitano e goleador, ma uomo di cuore e bandiera. Non a caso il suo numero 10 è stato ritirato dallo stadio Armando Picchi.
Protti ha affrontato la vita con la stessa tenacia con cui attaccava l’area di rigore, e oggi lo dimostra ancora: “Come quando ero in campo e mi sentivo parte di una grande comunità, oggi sento la vicinanza di tutti”.
Uno dei suoi amici, il collega Andrea, ha raccontato con commozione:
“Non sono stato all’altezza delle sue parole quando mi ha chiamato. Voleva comunque venire al raduno di Parma. Cercava calore. Non tutti avrebbero reagito così”.
Il calcio italiano si stringe attorno a Igor. Non ci sono classifiche, promozioni o retrocessioni in questa sfida. Ma c’è una comunità, fatta di tifosi, amici, ex compagni e ammiratori che fanno il tifo per lui.