L’intervista al DS più attivo del momento: tra carriera, visione e un progetto che unisce territorio e ambizione
È tra i direttori sportivi più attivi e determinati del momento. Roberto D’Aniello, ex bomber con 451 gol all’attivo, oggi lavora dietro le quinte per costruire un Trauni competitivo, concreto e profondamente legato al territorio. Lo abbiamo incontrato per parlare della sua visione del calcio moderno, della sua esperienza da calciatore e del valore della multiculturalità in un progetto sportivo vincente.
Da calciatore hai segnato valanghe di gol. Quali sono le tappe che ricordi con più orgoglio?
“Ho iniziato molto presto con la squadra del mio paese, la Dragonese. Poi il passaggio alla Vairanese e al Comprensorio Vairano, dove ho vissuto anni davvero importanti. Tutte esperienze che mi hanno formato, sia sul piano umano che calcistico. I miei 451 gol in gare ufficiali? Sono il frutto di passione, disciplina e tanta voglia di migliorarmi ogni stagione.”
Quanto ti aiuta oggi questa esperienza vissuta da ‘giramondo’ del calcio dilettantistico nel tuo ruolo di DS?
“Tantissimo. Avere conosciuto tante realtà diverse è un vantaggio enorme. Quando tratti un giocatore devi saper leggere non solo le sue caratteristiche tecniche, ma anche capire se è pronto a calarsi in una nuova realtà. Il campo ti insegna questo: empatia, lettura delle dinamiche e capacità di capire chi hai di fronte in cinque minuti. È un bagaglio che oggi mi torna molto utile.”
Il mercato nei dilettanti è diventato sempre più complicato. Come riesci a convincere i calciatori a scendere di categoria?
“È vero, ormai anche nei dilettanti il calcio è un business. I soldi contano, ma non sono tutto. Quando parlo con un calciatore, gli spiego prima di tutto il progetto societario, che è serio e ambizioso. Cerco di far capire che giocare in Seconda Categoria con un’organizzazione strutturata e obiettivi concreti non è un passo indietro, ma una scelta di valore.”
Hai già portato a Trauni giocatori importanti. Cosa vuoi dare a questa squadra?
“Ho accettato con entusiasmo questo incarico perché ho già fatto il DS in passato, e il calcio o lo sai fare, o non lo sai fare. Ringrazio la società e il Presidente Vittorio Simeone per questa opportunità. Oggi ci sono strumenti tecnologici, dati, algoritmi… anche io li uso, nel mio piccolo. Ma dietro ci deve essere sempre una mente umana che ha vissuto il calcio sulla pelle. Con la società abbiamo deciso di puntare su giocatori del territorio, molti dei quali erano impegnati altrove perché a Dragoni non si faceva più calcio da anni. Ma appena li abbiamo chiamati, hanno risposto con entusiasmo. Il senso di appartenenza sarà il nostro motore.”
Ti chiediamo una profezia: dove può arrivare il tuo Trauni?
“Non farò proclami. So bene che si parte in tanti e a vincere è solo una. Ma posso assicurare che da parte mia e della società ci sarà massimo impegno per costruire qualcosa di solido e credibile. Vogliamo portare finalmente Trauni nel calcio che conta. E comunque vada, ricordiamoci sempre: non ci sarà mai sconfitta nel cuore di chi lotta.”
Con umiltà, idee chiare e una passione che non si è mai spenta, Roberto D’Aniello sta riscrivendo una pagina nuova del calcio a Trauni. E se il buongiorno si vede dal mercato… ci sarà da divertirsi.