Mer. Set 24th, 2025

La storia del Rufrae Presenzano è una di quelle che non manca mai di attirare attenzione, tra alti e bassi, successi e delusioni. Ma quest’anno, la squadra di presidente Paone ha davvero superato se stessa. Dopo una stagione altalenante, culminata nella retrocessione dalla Promozione alla Prima Categoria tramite uno spareggio playout contro il Morcone, la squadra si è vista infliggere una sconfitta a tavolino 0-3. Il motivo? Irregolarità nella gestione della gara, un’infrazione che ha compromesso il cammino di una stagione già di per sé difficile.

“La Corte Sportiva di Appello Territoriale, con dispositivo n. 19/2024-2025 del 16 maggio, ha accolto il ricorso presentato dall’A.S.D. Morcone Calcio contro il Rufrae Presenzano, che sul campo aveva vinto per 2-1 la sfida del 11 maggio.

Il motivo? La posizione irregolare di un calciatore, tesserato con l’ASD Rufrae Presenzano. La Corte ha quindi inflitto alla società la perdita della gara con il risultato di 0-3 a favore del Morcone

Ma la novità di queste settimane ha dell’incredibile: il Rufrae Presenzano, nonostante la sconfitta a tavolino e le irregolarità ammesse, ha fatto richiesta di ripescaggio in Promozione. Un gesto che ha fatto sorgere più di qualche domanda, in particolare a chi, come noi, guarda al calcio con un minimo di senso di giustizia sportiva.

Ma davvero una squadra che ha subito una condanna a tavolino può chiedere il ripescaggio?

La domanda che ci sorge spontanea, e che vorremmo porre anche alla Federazione molisana, è: come è possibile che una squadra che ha subìto una sentenza di 0-3 a tavolino per irregolarità possa, senza battere ciglio, tornare a giocare in un campionato superiore? Non sarebbe logico, giusto e sportivamente corretto che formazioni che hanno ricevuto penalizzazioni ufficiali per violazioni di regolamento vengano automaticamente escluse dalle possibilità di risalire in categorie superiori?

La logica sportiva e il buon senso suggerirebbero che, in casi come questo, il ripescaggio non dovrebbe essere un’opzione. Le leggi e le normative sportive, per quanto flessibili, dovrebbero sempre premiare la correttezza, il rispetto delle regole e la competizione sana. E se c’è una squadra che ha commesso irregolarità, quella squadra dovrebbe pagare le conseguenze di tali errori.

La Federazione farà chiarezza?

La domanda ora, però, non riguarda solo la squadra, ma anche il comportamento della Federazione, che dovrà prendere una posizione chiara su una questione che rischia di diventare un precedente pericoloso.

Un ripescaggio, in questo caso, apparirebbe non solo ingiusto, ma anche in contrasto con lo spirito di correttezza e trasparenza che dovrebbe essere alla base di qualsiasi competizione sportiva. Le scelte da fare, insomma, sono delicate e le ripercussioni potrebbero segnare per sempre la credibilità della Federazione e del calcio molisano.

La domanda, infine, non è tanto se il Rufrae meriti o meno il ripescaggio, ma se una squadra che ha subito una punizione tanto grave possa considerarsi “ripulita” da errori passati, senza una vera e propria ripresa sul piano della gestione, delle regole e del rispetto della sportività.

La palla ora passa alla Federazione. Ma se si deciderà di aprire una porta su questo caso, speriamo che la decisione finale non dipenda da sponsor, procuratori o simpatie personali, ma unicamente dalla ferma applicazione delle regole e della giustizia sportiva.

Intanto, noi rimaniamo qui a guardare… e a porre domande.