Allenamenti “non autorizzati” e una denuncia alla Procura federale: ecco cosa sta succedendo in casa giallorossa
Il Benevento Calcio vive giornate ad alta tensione. Una frattura profonda si è creata tra una parte consistente della rosa e la dirigenza societaria, dando vita a un caso che ormai ha superato i confini dello spogliatoio, finendo per assumere una rilevanza anche sul piano legale e mediatico.
Tutto è nato dalle scelte organizzative assunte dalla società al termine del campionato: dal 17 maggio, il club ha concesso ai tesserati un periodo di ferie anticipate, organizzando però i calciatori in gruppi distinti. Una modalità che non è stata accolta favorevolmente da tutti.
La protesta silenziosa di undici giocatori
Undici elementi della prima squadra – tra cui Manfredini, Lucatelli, Berra, Meccariello, Capellini, Oukhadda, Acampora, Agazzi, Pinato, Viviani e Lanini – hanno contestato le decisioni dirigenziali, scegliendo una forma di dissenso tanto ordinata quanto significativa.
Ogni mattina, alle 10:55, si presentano puntualmente all’antistadio “Imbriani”, pronti ad allenarsi, nonostante nessuna convocazione ufficiale sia stata loro rivolta. Il gesto non è improvvisato: la loro presenza viene documentata quotidianamente con selfie e brevi video, in un’azione simbolica ma giuridicamente ponderata, seguita dai rispettivi legali.
La risposta della società: arriva la denuncia
La replica del club non si è fatta attendere. La dirigenza ha inoltrato un esposto alla Procura Federale, accusando il gruppo di calciatori di tenere un comportamento “lesivo dell’immagine della società, irrispettoso e non conforme agli obblighi contrattuali”.
Secondo quanto trapela, la documentazione allegata alla denuncia comprende anche ritagli di stampa locale e materiale fotografico, a dimostrazione che la vicenda è ormai sfociata in un confronto che coinvolge anche l’immagine pubblica del Benevento.
Situazione in evoluzione
Il clima interno è sempre più carico di tensioni, con una spaccatura evidente che rischia di compromettere la preparazione alla nuova stagione. Non si tratta soltanto di uno scontro tra atleti e dirigenza, ma di un episodio che mette in discussione la gestione del gruppo e la comunicazione interna in un club ambizioso e dalla storia recente importante.
L’impressione è che, salvo interventi decisi nelle prossime ore, la situazione sia destinata ad aggravarsi. E intanto, a Benevento, lo sport passa in secondo piano.