Mer. Set 24th, 2025

Scrivere la storia di Andrea Scalera alla guida della Boys Vairano non è solo arduo, è emozionalmente travolgente. Perché certe storie non si raccontano, si vivono. E chi ha avuto il privilegio di farlo, sa bene quanto sia stato profondo l’impatto di questo uomo sul destino rossoblù.

Non servono titoli — quelli, a lui, non sono mai interessati. Eppure i titoli li ha vinti eccome. È stato lui l’artefice di tutti i salti di categoria della Boys. È stato lui a riscrivere la geografia del calcio locale, consegnando alla storia la cavalcata più gloriosa del club. È stato lui, Andrea Scalera, il primo tecnico ad essere premiato con il Punto Sport Awards come Miglior Allenatore dell’Anno. Un riconoscimento che da solo racconta poco, se non si conosce l’anima di chi lo ha meritato.

Perché l’anima di mister Scalera non si misura nei trofei, ma nei principi: programmazione, lavoro sui giovani, crescita della società. In questi anni è stato molto più che un allenatore. È stato un calciatore, un dirigente, una guida. Ma soprattutto, è stato un faro, sempre acceso anche nei momenti più bui.

Alla Boys, Andrea non ha mai cercato applausi. Ha cercato idee. Ha scelto il lavoro duro, l’umiltà, il silenzio operativo. Ha scelto di restare quando avrebbe potuto salutare tutti dopo aver compiuto l’impresa più grande. Ha preferito restare accanto ai giovani, i suoi ragazzi, quelli su cui aveva scommesso tutto.

E ora che le strade si separano — di nuovo, forse non per sempre — resta il sapore dolceamaro dei saluti che pesano come addii, ma che non lo sono mai del tutto. Perché chi ha inciso così profondamente la propria firma nella storia di un club non se ne va davvero mai.

“Tutto passa, la Boys rimane”, ripete spesso Mister Scalera. Ma la verità è che un po’ di lui resterà per sempre, scolpita nella memoria di chi c’era, di chi ha visto, di chi ha creduto.