Quando il destino ha il volto di un guerriero.
Ci sono ritorni che non si spiegano, si sentono. Come un tuono improvviso nel silenzio, come un abbraccio che hai aspettato per anni. Davide Fasulo è tornato a casa. E il cuore di Alvignano, in un solo battito, ha ricominciato a correre più forte.
È il ritorno del guerriero. È il ritorno di un figlio che non ha mai davvero lasciato la sua gente. Perché certi legami non si spezzano, nemmeno con il tempo, nemmeno con la distanza. Alvignano lo ha sempre aspettato in silenzio, con rispetto e con quella speranza che oggi diventa realtà.
Una storia di sangue, terra e cuore
Davide è Alvignano. Non è solo un giocatore: è un simbolo, un riferimento. La sua storia è quella di chi ha sempre messo tutto in campo, senza risparmiarsi mai. Centrocampista totale, gladiatore instancabile, uomo squadra come pochi. Ma anche all’occorrenza baluardo difensivo, pronto a sacrificarsi per il bene del collettivo.
Lo chiamano “il Gorilla”, non solo per la forza fisica, ma per quella presenza che si sente, che impone rispetto. Davide non entra in campo, ci piomba dentro con la fame di chi ha qualcosa da dimostrare, di chi vuole prendersi tutto. Per sé? No. Per il suo paese.
L’esempio, la voce, il cuore
Nello spogliatoio la sua voce è guida. In partita, il suo sguardo è fuoco. È uno che sa caricarsi i compagni sulle spalle nei momenti duri. Uno che non molla mai. Ed è questo che serviva. È questo che mancava. Un leader vero, nato per combattere e per trascinare.
“Davide è uno di noi” – dice la società –
“Rappresenta lo spirito che vogliamo in campo: sacrificio, appartenenza, grinta. Con lui, il nostro Alvignano ha di nuovo un cuore pulsante.”
Bentornato Davide. Questa è casa tua.
Ora che sei tornato, nulla sarà più come prima. Perché con Davide Fasulo in campo, non si gioca solo una partita. Si scrive una battaglia. Si scrive una storia.
Bentornato Davidó, il tuo popolo ti aspettava.
Ora si lotta. Insieme. Per Alvignano. Con il cuore, con il sudore. Con te.