Mer. Set 24th, 2025

Una riflessione sulle scorciatoie, le illusioni e la selezione naturale nel mondo dei giovani calciatori

Nel calcio giovanile italiano, c’è una verità che spesso viene soffocata da illusioni, scorciatoie e false promesse: il talento vero non ha bisogno di proclami, si vede.
Può essere acerbo, ancora grezzo, ma chi possiede i giusti strumenti – tecnici, fisici e mentali – alla fine emerge. Sempre.

Eppure, troppo spesso, genitori e ragazzi finiscono nella trappola di millantatori, venditori di sogni e prestigiatori del settore, pronti a sventolare convocazioni pilotate, provini fasulli o percorsi “garantiti”. Ma la realtà è un’altra: non esistono scorciatoie in un percorso di crescita autentico.

“Una carriera può essere lunga, fatta di salite, ostacoli e deviazioni. Ma se un ragazzo ha le qualità, ci arriverà. È una selezione naturale.”

Non è solo una questione di tecnica: contano i parametri fisici (che non significano solo altezza), ma soprattutto le qualità mentali e caratteriali. Capacità di sacrificio, spirito competitivo, umiltà, gestione della pressione. Elementi che non tutti possiedono, ma che fanno la vera differenza quando il livello si alza.

Ed è proprio il campo da gioco che resta l’unico giudice imparziale.
Nel calcio, non ci si può nascondere. Può funzionare per una partita, forse per un torneo, ma alla lunga, se non si hanno le qualità, si fa brutta figura. Le “marchette”, le raccomandazioni, i favori… non servono a nulla quando si affronta un avversario vero, in una partita vera.

E’ uno dei motivi perché non emergono giovani e poi nella finale di coppa Italia capita che giocano 4/5 italiani


👀 Un invito ai genitori:

Non fatevi abbagliare da chi promette traguardi facili. Accompagnate i vostri figli nel percorso sportivo con pazienza, realismo e consapevolezza.
Il calcio è meritocrazia, sacrificio e tempo.